Scende senza avviso
sulle nostre vite
e non si vede il male
che avresti preso tu
per me se potevi
scambiare il dolce
e l’amaro del sangue.
Ma è mia la giovinezza
che stenta a finire,
la cellula che colpisce
di piú chi si guarda ancora
allo specchio per sfidare
ancora la certezza degli anni.
Elisa Donzelli
*
È sempre notte, sempre giorno
i cancelli del mondo, il tuo volto
si aprono, non aprono
sempre notte
sempre giorno,
la vita intera come uno
che ha intravisto
e sta per ricordarsi di qualcosa
cuore divorante della rosa
Davide Rondoni
*
sono un bicchiere pieno di pioggia
di quelli abbandonati in piazza
sotto le panche di abete verniciato
le gambe verdi come i cappelli
degli alpini panciuti e sessantenni
penna in testa e t-shirt del dopolavoro
farò da culla a tre fili d’erba spaesati
e a un moscerino che dà di reni per uscire
fino a quando un pallone mi rovescerà
una suola distratta mi farà crepitare
il resto di una cicca infilzerà il mio costato
Claudio Dal Pozzo
*
Ci sono volte in cui la vita comicizza se stessa
e allora io non voglio averci nulla a che fare
come quando un cervo dalle corna lontane
carica senza fine l’orizzonte:
sembra che da qualche parte le foreste muoiano.
Antonio Merola
*
Certe volte nell’oscurità quelle luci
gli odori, le voci tornano
a volte d’agosto il cielo -non togli
i boati dagli occhi –
come lava inghiotte i giorni incerti
e tu appari nel sonno
tornando a casa.
Rossana Nicotra
*
Certi mattini a parte un chiodo d’ombra
certi mattini a parte un chiodo d’ombra
non trovo altro ad altezza cuore
che a volte si crede un gallo
e sale sopra al tetto per cantare
io mi stropiccio il vuoto e lo reclamo
un brontolio di gola, va da sé, senza dolore
egli sbuffando leva la generosa mole
e torna al suo posto con un paio di capriole
Alba Gnazi
*
Vorrei un amore solo
odore di naufragio
di sogni tutti salvi,
intatti alla deriva
Mi basterà giocare,
occhi chiusi sulla riva,
fingendo sia un reperto
ogni conchiglia
Agnès MK
*
il silenzio delle lamiere nascose
l’assalto in una notte di febbraio
i denti sul braccio fino all’osso
la testa contro il finestrino
– tu sei niente, nessuno –
e non so quando
tutto il nascosto ci travolse
senza emettere un lamento
gelò la fronte il respiro
della cenere
Luigia Sorrentino
*
La sera durerà ancora.
Allegrezza lungo le strade
e desolazione nel cuore.
Nemmeno l’arabesco di un buon vino.
Dove sei, amica cara?
Avvicinandoti troppo ti ho persa.
Ottobre sta per finire
ma l’autunno durerà ancora.
Dov’è finita mia madre?
È rimasta sul fondo della sera.
Mi fisseranno gli occhi della morte
ma la vita durerà ancora.
Non fissare i miei occhi, mia amica
i miei occhi già coperti di fiori
va’ per la tua strada piena d’ortiche
e lascia che l’amore duri ancora.
Giorgio Galli
*
Stella di grafite, ti ho gettato
tra le onde, lieve combustione.
Luce primitiva, fammi iena
fammi aratro, braccato
nella nebbia. Luce-grembo.
Ti ho gettato in tutti i pori
nascita ulteriore, dono dei relitti,
fatica del restauro, sapiente oro.
Lorenzo Pataro